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CON IL CEDOLINO DI LUGLIO, BONUS UNA TANTUM DI 200 € AI PENSIONATI UNA MISURA CERTO UTILE, MA SERVONO ALTRE SCELTE DI REDISTRIBUZIONE

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CON IL CEDOLINO DI LUGLIO, BONUS UNA TANTUM DI 200 € AI PENSIONATI

UNA MISURA CERTO UTILE, MA SERVONO ALTRE SCELTE DI REDISTRIBUZIONE

 

Dopo il passaggio in Consiglio dei Ministri del 2 e 5 maggio uu.ss., ha visto finalmente la luce, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17.05.2022, il Decreto Legge n. 50 di pari data.

Trattasi del c.d. “Decreto Aiuti”, che contiene una serie di misure contro l’inflazione che sta crescendo (l’ultimo dato di aprile 2022 ha registrato una crescita stimata al 6% su base annua) e contro il caro bollette per famiglie e imprese, misure che pesano complessivamente per circa 14 miliardi di euro.

Tra le misure varate, di particolare interesse per i pensionati appare il c.d. “bonus da 200 €”, che il decreto connota tecnicamente come “indennità una tantum”, che verrà erogato con il cedolino del mese di luglio ai circa 13,7 milioni di pensionati che hanno un reddito 2021 sotto i 35mila €., misura questa che pesa per 6,5 mld di €, interamente coperti con l’aumento della tassa sugli extra profitti dell’energia, che passa dal 10 al 25%.

La norma che riguarda il “bonus 200 €” per i pensionati è contenuta nell’art. 32 del D.L. 50, che indica i requisiti necessari per percepirlo e le modalità per la sua erogazione da parte INPS o altro Ente previdenziale.

Per poter percepire il “bonus 200 €” il/la pensionato/a deve:

  • essere residente in Italia;
  • essere titolare di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale o per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 30 giugno 2022 e reddito personale assoggettabile ad IRPEF non superiore per l’anno 2021 a 35.000 €, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali.

Nel computo del reddito, debbono essere esclusi: i trattamenti di fine rapporto/fine servizio (TFR/TFS); il reddito della casa di abitazione; le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata; l’Assegno Unico Universale, gli assegni familiari di varia natura e le indennità di accompagnamento per i ciechi parziali e/o sordi nati tali o diventate tali nei primi anni di vita.

Dunque, non è previsto il calcolo dell’ISEE, che si riferisce all’intero nucleo familiare, ma il conteggio riguarda il solo reddito della singola persona, quindi in famiglia potranno arrivare più bonus da 200 euro se altri componenti sono in possesso dei requisiti richiesti.

Oltre ai pensionati, destinatari del “bonus 200 €” sono però anche altre categorie: in primo luogo, i quasi 14 mln di lavoratori dipendenti con reddito anch’essi non superiore a 35.000 €, che la percepiranno a luglio in busta paga; i lavoratori dello spettacolo e del turismo, badanti e colf, lavoratori stagionali, precari e disoccupati; i lavoratori autonomi, per i quali il decreto prevede l’istituzione di un fondo ad hoc, ma i cui criteri di distribuzione saranno però fissati entro un mese; infine, i circa 900mila percettori del Reddito di Cittadinanza, frutto di un’ultima mediazione politica all’interno del Governo e della forze politiche che lo sostengono.

 

Il “bonus 200 €” verrà corrisposto a luglio p.v. in via automatica dall’INPS o altro Ente previdenziale ai pensionati, e analogamente automatica sarà anche l’erogazione nella busta paga di luglio p.v. per lavoratori dipendenti e percettori del Reddito di Cittadinanza; per altre categorie, lavoratori autonomi in primis, invece, l’erogazione del bonus sarà a domanda dell’interessato.

Come CSE FLP Pensionati, esprimiamo una valutazione positiva sul “bonus 200 €”, che va incontro di certo alla esigenze delle famiglie gravate da bollette sempre più insostenibili e da un costo della vita che cresce giorno dopo giorno, ma che rappresenta però solo una piccola misura una tantum, a fronte di una esigenza ben più larga, e più volte da noi rappresentata nelle diverse sedi, quella di una politica economica che operi strutturalmente, attraverso strumenti adeguati, ad una redistribuzione del reddito più a favore dei ceti più deboli, tra i quali è certamente ricompresa la stragrande maggioranza dei pensionati, che vedono il loro potere d’acquisto ridursi ogni giorno di più e che stanno pagando un prezzo altissimo alla crisi economica che il Paese vive da più tempo.

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE CSE FLP PENSIONATI