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Notizie Utili 13 ai Lavoratori

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Concorso Corte Costituzionale 2023: quali e quanti sono i posti messi a disposizione
Per il Concorso per la Corte Costituzionale, i posti ricercati sono in tutto 40, così suddivisi:
22 posti come Segretario;
18 posti come Coadiutore.
Tutti i posti sono a tempo pieno e indeterminato, ma il 50% dei posti messi a disposizione è riservato al
personale di ruolo della Corte Costituzionale e al personale già in servizio presso la Corte.
Per poter partecipare, non ci sono limiti di età da rispettare.
Oltre ai requisiti generali, sono richiesti requisiti riguardo al titolo di studio:
Diploma di scuola secondaria di secondo grado per il profilo di coadiutore;
Laurea (triennale, specialistica o magistrale) per il ruolo di segretario.
Inoltre, i candidati dovranno essere dipendenti di una pubblica amministrazione o dipendenti di ruolo della
Corte Costituzionale.
L’iter concorsuale sarà il seguente:
Eventuale prova preselettiva;
Due prove scritte (tre per i segretari);
Prova orale;
Valutazione titoli.
Prova preselettiva
Se il numero di candidati sarà pari o superiore a 600, si svolgerà una prova preselettiva.
Per il ruolo di Segretario, ci saranno queste materie:
Diritto costituzionale;
Elementi di scienza dell’amministrazione;
Cultura generale;
Elementi di diritto privato;
Diritto amministrativo;
Elementi di contabilità pubblica;
Nozioni di informatica;
Ordinamento e funzioni della Corte Costituzionale.
Per il ruolo di Coadiutore, invece, le materie saranno le seguenti:
Cultura generale;
Informatica;
Logica.
Prove scritte
Anche le prove scritte saranno distinte tra le due posizioni, ma in entrambi i casi si tratterà della redazione
di un elaborato.
Per i Segretari, le materie saranno le seguenti:
Diritto costituzionale;
Elementi di Scienza dell’amministrazione;
Cultura generale.
Per i Coadiutori, le materie saranno:
Elementi di Diritto Pubblico e Scienza dell’amministrazione;
Cultura generale.
Prova orale
La prova orale consisterà in un colloquio interdisciplinare, per attestare la preparazione e la capacità
professionale dei candidati nelle materie delle prove scritte e in altre materie.
Per il profilo di Segretario, le materie saranno:

COORDINAMENTO TERRITORIALE
Elementi di Diritto Privato;
Elementi di Diritto Amministrativo;
Contabilità pubblica;
Nozioni di informatica;
Ordinamento e funzioni della Corte Costituzionale.
Per il profilo di Coadiutore, le materie saranno:
Elementi di Diritto privato;
Elementi di Ragioneria generale e contabilità pubblica;
Nozioni di informatica, con un particolare focus sui programmi più diffusi;
Nozioni generali sull’ordinamento costituzionale e amministrativo dello Stato.
Per poter partecipare, occorrerà inviare la domanda tramite il portale di reclutamento InPA, al quale
accedere mediante Spid o la PEC. Sarà possibile inviare le domande fino al 4 maggio 2023.
Cassazione: quando si sospende il procedimento disciplinare nel pubblico impiego?
Con l’ordinanza n. 4185 del 10.02.2023, la Cassazione afferma che il procedimento disciplinare del pubblico
dipendente può essere sospeso solo nell’ipotesi in cui il lavoratore sia affetto da una patologia talmente
grave da impedirgli di esercitare il diritto di difesa attraverso qualunque mezzo.
Cassazione: datore responsabile per l’infortunio anche in presenza di un rischio occulto
Con la sentenza n. 9450 del 07.03.2023, la Cassazione penale afferma che, in caso di mancata valutazione di
un rischio all’interno del DVR, né il fattore occulto né la condotta colposa del lavoratore sono sufficienti per
interrompere il nesso causale tra la condotta omissiva del datore e l'infortunio.
Corte dei Conti: danno erariale per la lavoratrice che entra in graduatoria senza il titolo richiesto
Con la sentenza n. 19 del 08.02.2023, la Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione EmiliaRomagna, afferma che il fraudolento conseguimento dell’incarico sulla base di false dichiarazioni sul
possesso del titolo comporta l’irrimediabile rottura del rapporto di lavoro e, per l’effetto, le retribuzioni
percepite risultano sprovviste di quella giusta causa che sempre deve legittimare la loro liquidazione.
Da quando decorre il termine per la contestazione dell’illecito disciplinare nel pubblico impiego
privatizzato?
Per effetto della c.d. Legge Madia, il termine per la conclusione del procedimento da parte dell'Ufficio per i
procedimenti disciplinari non decorre più dalla conoscenza dell'illecito in capo al responsabile della struttura
di appartenenza, ma da quando l'ufficio predetto abbia ricevuto la segnalazione di tale illecito.
Cass. civ.,
sez. lav., sent., 18 aprile 2023, n. 10284.
Lui in strada a parcheggiare, il collega gli timbra il badge: legittimo il licenziamento
Impossibile ridimensionare la condotta tenuta dall’oramai ex dipendente di una società municipalizzata.
Irrilevante il riferimento alla breve durata della presenza solo virtuale in ufficio. Palesemente grave, invece,
secondo i Giudici, l’avere violato un preciso ordine di servizio dell’azienda.
Cass. civ., ord., sez. lav., 18 aprile
2023, n. 10239
Cassazione: periodo di comporto più lungo per i disabili
Con sentenza n. 9095/2023, la Corte di Cassazione ha affermato che i contratti collettivi che non prevedono
un periodo di comporto più lungo per i lavoratori portatori di
handicap rientrano nella ipotesi di
discriminazione indiretta prevista dall’art. 2, comma 1, lettera b) del D.L.vo n. 216/2003. Di conseguenza, un
licenziamento adottato da un datore di lavoro per superamento del periodo di comporto previsto dal CCNL
che non tenga conto di tale indirizzo, risulta affetto da nullità.
Il Coordinamento Territorial