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Dovrebbero cambiare da giugno le buste paga di circa 1,5 milioni di dipendenti pubblici negli organici di sanità, regioni ed enti locali.
È questo l’effetto della certificazione ottenuta comunicata in data 15.05.18 dalla Corte dei Conti sulle intese siglate all’Aran il 21 febbraio («Funzioni locali», che comprendono regioni, province, città metropolitane e comuni) e il 23 febbraio scorso (sanità). Ora manca solo l’ultimo passaggio, formale ma decisivo, con la convocazione dei sindacati all’Agenzia per la firma definitiva: convocazione che i sindacati hanno subito fatto sapere di attendere «a breve».
I tempi per passare in fretta ai fatti, del resto, ci sono tutti, dal momento che le buste paga vengono preparate in genere entro il giorno 10 del mese di riferimento. Per il 10 giugno, quindi, la firma definitiva dovrebbe essere arrivata e tutto sarebbe pronto per applicare gli aumenti.
Gli arretrati
A rendere “ricco” il primo stipendio rinnovato saranno prima di tutto gli arretrati, che tradurranno in cifre l’eredità degli aumenti graduali previsti a valere sul 2016 e 2017 e sui primi mesi di quest’anno. La cifra varia da caso a caso, ma per esempio per un livello medio negli enti locali («categoria C1» si attesteranno a 750 euro. Per i calcoli relativi a ogni profilo bisogna sommare i mini-incrementi previsti per il 2016, quelli un po’ più consistenti messi in calendario nel 2017 e quelli a regime relativi ai primi cinque mesi del 2018. Su quest’anno il monte degli arretrati da recuperare è alimentato anche dall’«elemento perequativo» dei mesi di marzo, aprile e maggio.
Proprio questo «elemento perequativo» rappresenta infatti la novità principale di questa tornata contrattuale. Per alzare un po’ il livello degli aumenti, con un’attenzione particolare alle fasce retributive più basse, gli accordi hanno infatti aggiunto alle nuove cifre a regime questo tassello temporaneo, che vale per il periodo marzo-dicembre in regioni ed enti locali e parte invece da aprile nel caso della sanità.
Doppio binario
Gli aumenti, quindi, viaggiano su un doppio binario. Quelli a regime valgono in media 65 euro lordi al mese negli enti territoriali, e oscillano da 52 a 90,3 euro a seconda del gradino occupato dal dipendente nella scala gerarchica. In sanità invece la media viaggia a 66,9 euro, e va dai 50,5 euro del gradino più basso ai 90,8 di quello più alto. Fino a dicembre, poi, gli stipendi saranno puntellati dall’«elemento perequativo», che vale 29 euro al mese (30 nella sanità) per le fasce retributive inferiori e scende via via fino a 2 euro (4 nella sanità) per chi è si colloca nello scalino immediatamente inferiore alla dirigenza. Ma questo significa anche che da gennaio, se la manovra non si preoccuperà del problema, proprio chi riceve gli stipendi più bassi si vedrà alleggerire di più la busta paga con la caduta dell’aumento temporaneo.
Per avere certezze sulle prospettive bisognerà però aspettare il superamento dello stallo politico, che oggi impedisce di prevedere quale sarà l’atteggiamento del prossimo governo nei confronti del pubblico impiego. E ostacola, en passant, anche lo sviluppo del confronto appena partito sul nuovo contratto dei dirigenti.
lunedì 21 p.v. la firma degli irresponsabile quadruplice al CCNL 2016/2018 - in barba ai Lavoratori
DA SETTEMBRE PARTIRA' LA FORMAZIONE SINDACALE PER LE NUOVE RSU, E SONO TANTE, SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE - SEGUIRANNO DETTAGLIATE INFORMAZIONI. PER SAPERNE DI PIU' CONTATTATE IL COORDINATORE GENERALE MARIO ASSIRELLI: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
R.S.U. - Ente Regione Lombardia - La Giunta
ESPLETATI I GIUSTI RINGRAZIAMENTI DI RITO SIAMO A PRECISARE CHE I VERI E SINCERI RINGRAZIAMENTI SONO:
· IL MANTENIMENTO DELLE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE, CHE NOI IN QUALITA’ DI DELEGATI DICCAP SIAMO PRONTI AD APPOGGIARE, MA IL DUBBIO SORGE SPONTANEO, LA DEMAGOGIA AI FINI ELETTORALI, COME FARETE A TRADURLA IN FATTI CONCRETI???
· NOI SIAMO STATI CORRETTI, ONESTI, TRASPARENTI E COERENTI NEL PORTARE AVANTI LE NOSTRE BATTAGLIE PER LA DIFESA DEI DIRITTI DI TUTTO IL COMPARTO, CONTRO GLI ABUSI CHE NEGLI SONO STATI PERPETUATI A DISCAPITO DI TUTTI I LAVORATORI. IL DICCAP NON PROMETTE, FA!!!
· MA I NOVANTA COLLEGHI CHE, A QUESTO PUNTO, DOBBIAMO DIRE, CON CORAGGIO CI HANNO INCITATO A CONTINUARE NELLA NOSTRA LOTTA, VI LASCIANO CON L’AMARO IN BOCCA, PERCHE’ NOI CONTINUEREMO CON PIU’ PASSIONE, VIGORE, TENACIA E ONESTA’ DI PRIMA, CERCANDO FIN D’ORA DI SVEGLIARE, DA QUEL TORPORE, RASSEGNAZIONE, E SFIDUCIA CHE, NOBBIO CHE NEGLI ANNI AVETE INOCULATO A TUTTO IL COMPARTO!!!
2. RECUPERO DELLE SOMME EROGATE IN ECCEDENZA ALLE PO GRADUAZIONE Q1 ( 600 EURO ANNUI IN PIU’, RISPETTO AL CCNL, PER CIRCA 200 QUADRI, TOTALI 120.000 € ERGO 120 PEO IN PIU’ PER TUTTO IL COMPARTO QUADRI COMPRESI!!!).
3. RECUPERO DELLE SOMME EROGATE A DISTACCATI SINDACALI PARAMETRI B1 E C DI RISULTATO INERENTI L’INCENTIVO SULLA PERFORMANCE INDIVIDUALE.
MINNITI LEONARDO CORREALE MASSIMILIANO
Minniti Leonardo
Delegato RSU
Diccap_Usae
Piazza Città di Lombardia, 1
20124 Milano