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Notizie

L'ASSEMBLEA SINDACALE PUO' ESSERE RICHIESTA ANCHE DALLA SINGOLA RSU

ATTENZIONE

In giurisprudenza si è a lungo discusso se il diritto alla richiesta di assemblee retribuite spettasse, in via esclusiva, alla RSU come organo collegiale o se lo stesso si potesse estendere anche alle sue singole componenti (in questo senso si era espressa la Cassazione del 7 luglio 2014, n. 15437)

In merito, per ultimo, è intervenuta una recente sentenza della Corte di Cassazione Sezione Unite civili del 6 giugno 2017, n. 13978 chiarendo che il potere di convocazione dell'assemblea dei lavoratori può essere esercitato anche singolarmente da ogni componente della RSU. Infatti, l'art. 4 dell'accordo interconfederale 20 dicembre 1993 prevede quanto segue:  “I componenti delle r.s.u. subentrano ai dirigenti delle r.s.a. nella titolarità di diritti, permessi, libertà sindacali e tutele già loro spettanti; per effetto delle disposizioni di cui al titolo 3° della legge n. 300/1970”. Nella sentenza summenzionata si legge che:  “il tenore letterale dell'art. 20 cit. è nel senso che l'indizione dell'assemblea può avvenire «singolarmente o congiuntamente» da parte delle r.s.a. di cui al precedente art. 19. Dunque, nell'originaria ottica statutaria la legittimazione a chiedere l'assemblea è sicuramente (anche) della singola rappresentanza”. A sua volta l'art. 4, comma 1, del citato accordo interconfederale 20 dicembre 1993, stabilisce che i componenti delle r.s.u. subentrano ai dirigenti delle r.s.a. nella titolarità dei diritti, permessi, libertà sindacali e tutele già loro spettanti per effetto delle disposizioni di cui al titolo III della L. n. 300/1970 (la clausola si riferisce ai diritti dei singoli lavoratori dirigenti di r.s.a. e opera su un piano di tutele squisitamente personali), mentre il successivo art. 5, comma 1, prevede che alle r.s.a. e ai loro dirigenti subentrino le r.s.u..  “Il combinato disposto dell'art. 20 (là dove afferma che le riunioni sindacali possono essere convocate «singolarmente o congiuntamente») e dell'art. 5 cit. (per cui le r.s.u. sono subentrate alle r.s.a. e ai loro dirigenti nella titolarità dei poteri e nell'esercizio delle funzioni che la legge conferisce loro), non fa emergere alcun aggancio letterale che possa far ritenere che tale subentro sia sì avvenuto, ma con contestuale mutamento di quella legittimazione ad indire l'assemblea che il cit. art. 20 espressamente prevedeva (e ancora oggi prevede) come non necessariamente congiunta”.

assemblea_sindacale.pdf

sit in consiglio comunale di Parma - irrompe il Diccap con l'appoggio del Sulpl

A seguito dell'azione sindacale in Consiglio Comunale, oggi 08.04.19 ore 16,30 post stato d'agitazione, il Diccap ha ottenuto l'immediata convocazione da parte del Presidente della Giunta Pizzarotti. Tale incontro avverrà il 17 aprile p.v. con l'istituzione di una Commissione propedeutica alla risoluzione delle problematiche, sia dei Lavoratori della Polizia Locale nonchè di tutti i dipendenti dell' ente in forte pressione e umiliati da una P.A. sorda alle innumerevoli richieste da parte dei suoi lavoratori

 

https://tuttoparma2017.wordpress.com/2019/04/08/esclusiva-video-lugl-irrompe-durante-la-seduta-del-consiglio-comunale-a-difesa-dei-dipendenti-la-photogallery/

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rsu - ente regione lombardia - puro proselitismo ...fatto solo per riguadagnare consenso!

R.S.U. - Ente Regione Lombardia - La Giunta

PURO PROSELITISMO…FATTO SOLO PER RIGUADAGNARE CONSENSO!!!

Diamo atto a CGIL, CISL e UIL che sono stati i primi e i più bravi, dopo un serrato confronto!!!, ad fare accettare all’amministrazione regionale, il rinvio delle ore prodotte in eccedenza o in diminuzione rispetto al monte ore mensile (+10 -10) . Non si riesce a capire chi è stato veramente l’artefice, visto che ogni sigla si vanta di essere stata la “prima” a perorare tale istituto.
Nel dubbio, riconosciamo a tutte le sigle i “meriti” di queste proficue e fruttuose trattative. Oggi se arriva un collega neo-assunto, leggendo i volantini ringrazia Dio, perché penserà di essere giunto in un paradiso sindacale dove sarà difeso nei suoi diritti da tutte le sigle sindacali rappresentative a livello nazionale……all’unisono!!!  

Il DICCAP riconosce davvero che CGIL, UIL e CISL, compreso il CSA, sono state sia le artefici, sia le prime e le sole a firmare il “famoso” contratto nazionale ciofeca, con cui adesso dobbiamo fare i conti. Le problematiche che sono sorte, sono causa ed effetto del “favoloso” CCNL firmato a maggio 2018. Il colmo dei colmi poi si raggiunge quando si va a chiedere l’interpretazione autentica di ciò che si è firmato a Roma. Buona norma vuole, che quando si firma un contratto da ambo le parti vi sia la piena consapevolezza di quello che si firma. E’ inutile lamentarsi dopo, “quindi” di quello che si è firmato in fretta e furia, “stranamente”, prima delle elezioni politiche nazionali. Cari lavoratori i guai non vengono mai da soli, ho l’impressione che questo sia solo l’inizio di una serie di restrizioni e tagli per tutta la P.A. L’unica voce in grado di contrastare sia le sigle che il contratto era la RSU!!! Costoro chiaramente hanno provveduto a svuotarla di ogni sua prerogativa inventandosi, il devastante per la RSU, Organismo Paritetico per l’innovazione, dove la presenza della stessa viene totalmente esclusa!!!. A quando cari amici, CGIL, CISL, UIL e CSA il rinnovo del prossimo CCNL???, visto che l’attuale per voi era solo una soluzione ponte!!!

Uno dei veri problemi è la ripartizione del fondo salario accessorio 2019, l’assegnazione della Peo a 1.189 colleghi idonei ed ancora in attesa. Le progressioni verticali previste nel CCNL 2016-2018 con riserva sui posti messi a bando, ai colleghi aventi diritto per la progressione di carriera. E infine il +10 e -10 dell’orario di lavoro. Purtroppo “ a cira squaghhia e u santu non camina!!!”
Tradotto in simultanea “la cera si scioglie e il santo non cammina”. Ergo si sta solo perdendo tempo con finti problemi!!!

All’ipotetico collega neo-assunto mi sento di dire, nonostante le diversità di idee e i vari battibecchi avuti in passato, “meno male che Arturo c’è” dove Arturo sta per il compagno Pinotti. L’unico che nel suo volantino, ha fatto la fotografia sull’andamento dell’ultima trattativa senza fare proselitismo di sigla.

Così stando le cose, esorto tutti i colleghi a utilizzare l’esempio del “buon padre di famiglia” laddove le entrate diminuiscono si tagliano le spese superflue.
Meglio un abbonamento di trasporto pubblico (casa-lavoro) che una tessera sindacale!!!


Il delegato RSU DICCAP

Minniti Leonardo

ENTE REGIONE CAMPANIA: lavoratori Consiglio - Bonora, strano silenzio del Presidente De Luca

regione campania page 001
regione campania page 002
 
comunicato stampa regione campania. os. diccap page 001
 
Campania:lavoratori Consiglio;Bonora,strano silenzio De Luca
   (ANSA) - NAPOLI, 14 MAR - "E' molto strano che i posti di
lavoro disponibili nel Consiglio regionale, che fa parte della
Regione, non vengano fatti confluire, per la loro copertura, nel
Piano Lavoro annunciato dal Presidente della Regione, al quale
hanno aderito circa 300 amministrazioni ma non l'Assemblea
legislativa regionale, e insospettisce il 'silenzio' di De Luca
su questo argomento". E' quanto afferma il Coordinatore
regionale del sindacato Diccap - Dipartimento delle Autonomie
locali e delle Polizie locali, Giovanni Bonora.
    "La battaglia che i dipendenti del Consiglio regionale e i
sindacati che li rappresentano stanno conducendo e che presto
darà vita ad uno sciopero generale, non è finalizzata, come
qualcuno vorrebbe far credere, a difendere "privilegi" o il solo
livello degli stipendi, che, comunque, costituisce un valore
importante - spiega Bonora -  ma essa è tesa a far sì che la
copertura dei posti disponibili nel Parlamentino regionale
avvenga nel rispetto della legittimità, delle coperture
economiche, della trasparenza, e che possa aprire opportunità
per le migliaia di giovani laureati e diplomati della nostra
Regione; - ha sottolineato Bonora - per il quale  "sembra,
invece, che il percorso intrapreso sia finalizzato ad obbedire a
vecchie logiche clientelari che, attraverso i comandi, i
distacchi e le relative mobilità, conduca a creare opportunità
di lavoro solo per amici, collaboratori e parenti dei politici".
(ANSA).